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SIAMO UN PROGETTO SBAGLIATO?

  • Immagine del redattore: Luigi Tomaselli
    Luigi Tomaselli
  • 9 apr 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

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La storia non cambia l'umanità, gli errori si ripetono con una metodica alternanza legata all'incapacità dell'uomo di ricordare e far tesoro dell'esperienze del passato!

Quelli che noi chiamiamo "animali" hanno più radicato e sviluppato quel criterio di sopravvivenza in armonia con la natura stessa. Noi "animali umani" o "umani animali", forse proprio a causa di quella speciale umanità donataci o emersa per caso o perché doveva, ci comportiamo, maldestramente, come invece ha sempre fatto, con criterio, la natura che lavora su "prototipi" e non su un "progetto preciso" che miri alla realizzazione di qualcosa di chiaro e definito. La natura non ha bisogno di progetti e di "gantt" per programmare lo sviluppo di una qualsiasi forma di vita, poiché ha il tempo a suo favore e la potenza della selezione naturale che fa si che un progetto sbagliato cessi di esistere o per causa sua o perché sopraffatto dalle altre specie più capaci. Noi NO! Non abbiamo tempo a sufficienza e dobbiamo programmare la riuscita di un pensiero, di un idea o di qualsiasi altra cosa intendiamo perseguire con un dettagliato progetto.

Non possiamo lavorare su prototipi di idee nella speranza che funzionino correttamente, dobbiamo riflettere prima di agire o noi stessi SIAMO UN PROGETTO SBAGLIATO che pensa di emulare la natura nella speranza (poeticamente) di un lieto fine o che qualcun altro (pragmaticamente) poi risolva il problema per noi, cogliendone i vantaggi momentanei? Non esiste nell'umano il concetto di pianificazione a medio/lungo termine: molto spesso viaggiamo a cabotaggio, oggi più che mai distratti dai media e dai social che ci rubano il tempo e la capacità di pensare con la nostra testa, che è la cosa più preziosa che dovremmo proteggere. Il buon senso si è perso nell'autocelebrazione iconica pubblica nel profondo dei pozzi dei social dilaganti che minimizzano tutto in rapidi twitter e sorridenti selfie di volti affollati in un'improbabile inquadratura con braccia protese.

Quante civiltà millenarie sono scomparse ed ancora oggi non ne individuiamo le vere motivazioni? Cosa accadde agli Azteki, ai Maja, agli Egiziani e a tante altre ancora? Questo non ha mai fatto riflettere coloro i quali credono che tutto sia possibile e che il pianeta abbia risorse infinite. Le uniche motivazioni che possiamo associare alla scomparsa di civiltà speciali sono quelle della cattiveria e della prevaricazione dell'uomo nei confronti dei propri simili che ha decimato negli Indiani d'America il senso della vita in armonia con la natura.

La natura ha le sue leggi e trova, per tutte le specie viventi e non, le modalità di adattamento di fronte a scenari variabili qualunque siano le tempistiche. Quando l'adattamento non è possibile, allora la specie si estingue. Ma la natura, maestra, usa, anche per se stessa, le stesse leggi che ha imposto ai suoi maldestri inquilini e quindi si difende con l'unico modo che ha a disposizione: la lotta contro chi la sta distruggendo!

Nell'umano, sicuramente non in tutti, ma sfortunatamente in qui pochi che hanno le leve del comando, l'esigenza del presente (potere, profitto, prevaricazione e guadagni esagerati) cancella nella sua mente e nel suo cuore ogni voglia di aiutare il prossimo e sentirsi parte di una comunità che sta affrontando nella navicella TERRA questo misterioso viaggio dentro l'infinito, dall'infinito e verso l'infinito. Avremmo bisogno di progettare e programmare il nostro futuro e non vagare a cabotaggio aspettando un alta marea che ci permetta di approdare alla costa più vicina.

L'inerzia dell'assodato e dell'acquisito oggi è stata sopraffatta dalla misteriosa (o non) repentina apparizione del piccolo combattente regale. Tutto è stato messo in discussione in poche settimane e forse sta venendo fuori quella parte migliore dell'umano che sta cercando di riaccostarsi all'animale di origine per vivere la natura in armonia, non modificandola ma ringraziandola per il miracolo che ci ha donato. Va bene anche la spiritualità, ma che sia anch'essa in armonia con l'universo e non indottrinata da prelati imprenditori come panacea di tutti i problemi, quando le cose vanno bene. La provvidenza questa volta non li aiuta! e loro non fanno nulla per noi se non quello di dirci di pregare, pregare e pregare ancora per un aiuto divino che non arriva e che ci è solo donato, con amore, da chi sta operando per salvarci realmente come i tanti medici e tutti coloro che non rimangono costretti in casa come noi che dobbiamo solo aspettare. Che guerra strana?

L'aiuto reciproco e l'empatia sono invece gli unici strumenti che porteranno l'umanità alla vera salvezza non solo dell'anima, come predicano da millenni i curatori spirituali della casa di Pietro, ma anche del corpo ,perché la vita "fisica" è bella quanto quella "spirituale", pensate ad una carezza o un abbraccio silenzioso, a un bacio, ad uno sguardo o a quello che volete che sia bello. La vita fisica è così bella che anche chi l'ha sempre considerata un preludio a quella eterna da vivere con paura della punizione, oggi l'apprezza più che mai, temendo la morte. Quale motivo avrebbe indotto la natura a migliorare sempre di più l'estetica di un fiore, di un tramonto, di noi, degli animali, di un paesaggio e di tutte le cose meravigliose che abbiamo a portata di mano e alle quali dovremmo rinunciare per un'incerta vita eterna che è poco creduta (...... si addormentano nella speranza di una vita eterna.....) anche da chi ce lo racconta. Perché non "......nella certezza di una vita eterna.....?

Avete mai pensato alla bellezza strategica della "simmetria" degli esseri viventi, che rappresenta forse una delle poche anomalie dell'azione della natura che in essa ha trovato una soluzione alla minimizzazione degli sforzi per la creazione di nuovi prototipi. Avete mai sentito parlare di "Fibonacci" che è uno dei pochi che è stato in grado di interpretare le leggi della natura per decifrare la crescita dei fiori, degli alberi, dei frutti.

La vita terrena è bella e deve essere difesa da tutti, natura compresa perché solo in questa vita possiamo esprimere le nostre emozioni e registrare nello spazio memorie visibili un giorno a civiltà future che leggano le nostre onde elettromagnetiche.

La pura della morte è uno di quei pochi sentimenti che accomuna noi tutti: la gente semplice, i potenti politici, i ricchi regnanti, gli opulenti ecclesiastici e così via.

La paura però ci salverà facendo si che si ritorni in una società in cui il rispetto e l'aiuto reciproco siano i principali pilastri, insieme all'amore, per avviarci, con una decrescita armoniosa, verso un stile di vita più consono e richiesto (voluto) dalla natura offesa.


Ripeto: UNITI CE LA FAREMO a trovare la soluzione per un mondo migliore. La lezione questa è stata ed è ancora molto dura e, questa volta, Tomasi di Lampedusa verrà smentito e il "TUTTO CAMBIA PERCHÉ' NULLA CAMBI "non sarà più vero.

Chi potrà, assisterà ad un cambiamento radicale già in atto che riscriverà la storia del sociale e dell'umanità tutta. Le valvole sono state aperte e i vasi comunicanti riequilibreranno tutto!

Vi abbraccio.



 
 
 

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